12.6.06

Madama Butterfly - Giacomo Puccini -


Segundo acto – Parte II

Butterfly
(con freddezza)

Ma è giunto ieri?

(che ha capito,
guarda Kate, quasi affascinata)
Ah! quella donna
mi fa tanta paura! tanta paura!

Sharpless

È la causa innocente d'ogni vostra sciagura. Perdonatele.

Butterfly

(comprendendo, grida:)
Ah! è sua moglie!

(con voce calma)

Tutto è morto per me!
tutto è finito! Ah!

Sharpless

Coraggio.


Butterfly
Voglion prendermi tutto!

(disperata)

il figlio mio!

Sharpless

Fatelo pel suo bene il sacrifizio...

Butterfly

(disperata)

Ah! triste madre! triste madre!
Abbandonar mio figlio!
(rimane immobile)

(calma)

E sia!
A lui devo obbedir!

(…)


(Butterfly si inginocchia davanti all'immagine di Budda.)
(Butterfly rimane immobile,
assorta in doloroso pensioro, ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.)
(Butterfly ha un moto di spasimo.)

(Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco,
che getta attraverso il paravento, poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.)
(ne bacia religiosamente la lama,
tenendola colle mani per la punta e per l'impugnatura)

Butterfly
(legge a voce bassa le parole che vi sono incise)

"Con onor muore chi non può serbar vita con onore."

(si punta il coltello lateralmente alla gola)

(S'apre la porta di sinistra e vedesi
il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello, si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo.)

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?

(con grande sentimento, affannosamente agitata)

piccolo Iddio! Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
(prendendo la testa del bimbo,
accostandola a sè)
Non saperlo mai per te,
pei tuoi puri occhi,
(con voce di pianto)
muor Butterfly...
perché tu possa andar di là dal mare senza che ti rimorda ai di maturi, il materno abbandono.
(con esaltazione)

O a me, sceso dal trono dell'alto Paradiso, guarda ben fiso, fiso di tua madre la faccia! che ten resti una traccia, guarda ben! Amore, addio! addio! piccolo amor!
(con voce fioca)
Va, gioca, gioca!

(Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.)
(qui si ode cadere a terra il coltello,
e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.)
(Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino - il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino.)

Pinkerton

(interno)

Butterly! Butterfly! Butterfly!
(La porta di destra è violentemente aperta.
Pinkerton e Sharpless si precipitano nella stanza, accorrendo presso Butterfly che con debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.)

Sipario rapido.

5 comentarios:

el santo job dijo...

Me gustó la obra... aunque sin el libreto no hubiese pillado la mitad, claro. Lástima que haya malos operistas en castellano

Aunque mi favorita es Turandot, pero bueno, eso es otro cantar..

Un abrazo! (y buen lunes!)

Princess Valium dijo...

En el último acto Butterfly aguarda, como cada día, la llegada de su marido, el teniente Pinkerton; que regresó a América tres años atrás dejándola embarazada y con la seguridad de que serían felices a su regreso.
Pero no es así.Pinkerton regresa, sí, pero con esposa y decidido a llevarse a su hijo para criarlo en América.
Butterfly, muerta por dentro, sin esperanza, sin sueños, sin amor y sin hijo, se hace el hara-kiri.

Mi primera vez en la ópera.
Salí conmovida, con los ojos brillantes, con la lagrima apunto de caer...Impresionante.

Princess Valium dijo...

Suerte que en El Liceu tienes una pequeña pantallita en tu asiento con todo el libreto traducido ( a escoger entre català, castellano o inglés), es como ver una película con subtítulos pero mil veces mejor, por supuesto.
Aunque al final decidí dejarme llevar por los sentimientos, la energia de las voces, la poesía visual y sonora que invadía cada rincón.

Miguel Angel Peláez dijo...

Extremoduro en el anterior post y en este la ópera. Eres una caja de sorpresas...jeje. ¡Que bueno es buscar lo bello de cada cosa!!

Zapatos de tacón dijo...

Creo que la ópera te ha transmitido, lo mismo que a mi, la primera vez...cuantos sentimientos...que escalofrío!!!!!

Gracias por visitar mi blog